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martedì 21 agosto 2012

Una nave, un'armatura e una statua, i tesori di Capo Zeffirio


COSENZA – Un leone in bronzo ed una armatura in bronzo e rame. Questi i reperti che il mare Ionio ha restituito e che sono stati scoperti da tre sub calabresi. Il nucleo Patrimonio Artistico di Cosenza, guidato dal capitano Raffaele Giovinazzo, è già arrivato ad Africo per incontrare i sub che sono chiamati a ricostruire l’accaduto. Il ritrovamento potrebbe essere di importanza storica ma per stabilirlo i Carabinieri avvieranno tutte le verifiche del caso ed esperti studieranno i reperti ritrovati al largo di Capo Zeffirio. Della vicenda si occupa anche la Soprintendente ai Beni Archeologici della Calabria Simonetta Bonomi, ufficio a cui spetta la vigilanza e la conservazione dei beni ritrovati in Calabria. Ma la scoperta potrebbe costare cara ai tre sub che non hanno denunciato il ritrovamento entro le 24 ore previste dalla legge. I carabinieri dovranno capire se la mancata denuncia è dovuta a fini poco leciti o a semplice mancanza. Senza considerare che il leone e l’armatura potrebbero essere solo la punta dell’iceberg di un patrimonio archeologico ben più consistente. Una nave intera ed una statua sarebbero conservati al largo di Capo Bruzzano, carico affondato dopo aver urtato contro gli scogli secondo la prima ricostruzione dei sub. Tutta la Calabria è in attesa di conoscere se ci si trova di fronte ad una nuova scoperta paragonabile a quella avvenuta, 40 anni prima, a Riace quando emersero dalle acque i famosi bronzi.

red. cul.

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