Periodico di attualità, politica e cultura meridionalista

mercoledì 11 luglio 2012

Saldi, vendite giù e il Sud non fa eccezione


NAPOLI – Saldi sempre più consistenti, ma tasche sempre più vuote. Rapporto che rende alquanto improbabile una crescita delle vendite anche durante i saldi estivi, che come ogni anno tornano ad ‘allietare’ la calda estate. C’è chi attua un vero e proprio conto alla rovescia in attesa del fatidico giorno, chi lascia passare tempo così da evitare le fila scontate fuori dai negozi, sperando di riuscire a trovare ancora qualche capo che risponda alle proprie preferenze. La data di inizio è stata sabato 7 luglio, uguale per tutte le regioni, eccetto per Basilicata e Molise, anticipatesi di una settimana. Ed è possibile già fare un primo bilancio inerente all’andamento delle vendite, che non risulta di certo confortante. Forse sarà stato il caldo, forse la crisi e i tagli imminenti, ma la folta gente prevista, o meglio, sperata, non è stata poi così tanto presente. In fondo già un’indagine di Coldiretti/Swg, sviluppata proprio in occasione dei saldi estivi, ha riscontrato che il 51% degli italiani, dunque in media un italiano su due, ha ridotto o rimandato o addirittura rinunciato all’acquisto di capi di abbigliamento. A niente sono servite le anticipate vendite promozionali attuate già da giorni prima per attirare clientela. Addirittura, in vista dell’apertura dei saldi d’estate, la città di Bari ha messo in atto un vero e proprio programma di agevolazione alle vendite. A partire dai social network, con un’iniziativa ‘SOS Saldi’ volta a segnalare ogni genere di abusi, fino ad una convenzione con i tassisti, con rimborso da parte dei commercianti della corsa dei clienti che spenderanno minimo 150 euro, e navette al costo di 1 euro, per circolare con più facilità e risparmio. In Basilicata niente code nei negozi nonostante garantiscano già sconti molto consistenti. Il 50% e 70% non attira più e non sembra fare notizia. A Napoli più di tutte le altre città si è sentito un clima di grande sconforto. La gente che passeggia non si ferma nei negozi a rovistare tra i capi offerti al pubblico. Più che altro si sofferma davanti alle vetrine giusto per curiosità, ma poi avanza. Negozi non di certo vuoti, ma neanche strapieni. A Palermo si parlerebbe di un calo del 30% delle vendite e delle presenze di clienti nei negozi, sebbene tutto venga messo a disposizione dei compratori, così da rendere le spese un po’ più piacevoli e dimenticarsi per un po’ dei guai. Sono ormai alcuni anni che i saldi non costituiscono un fatto così tanto eclatante per le notizie tanto che già l’anno scorso si  è registrato un calo del 9,5%, e per l’anno in corso Federconsumatori prevede un’ulteriore caduta del 7-8%, portando così ad un bilancio in negativo del 20%. Si riscontrano sempre più cali, in modo inversamente proporzionale rispetto alla sempre più crescente crisi, che ha portato le famiglie italiane a risparmiare sulle spese superflue e a dosare meglio le proprie priorità. Una sorta di spending review da parte del piccolo governo familiare. E ad accentuare il calo delle vendite sarà anche la preoccupazione sempre più ossessiva delle proprie certezze, che ormai sembrano essere diventate quanto mai incerte. Si abbassano i budget e le scelte, nonché le spese. Restano, però, forti i costumi da bagno, data la calda stagione estiva, perché, nonostante le incertezze, resta sicura sempre l’esigenza di una vacanza anche breve.

FRANCESCA CAMPAGNIOLO 


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