Periodico di attualità, politica e cultura meridionalista

domenica 15 luglio 2012

L'EDITORIALE/ Il ritorno di Silvio. Ovvero l'inconsistenza dell'essere (e delle idee)

Goodbye Silvio!

ROMA – Tremate, tremate, il cavaliere è tornato e gli inizi di questa nuova discesa in campo non sono incoraggianti, anzi. Ci piaceva poco il Berlusconi del novembre scorso, giunto al punto minimo di credibilità e potere. Ci piace ancora meno quello che, in una calda notte di luglio, ha deciso di rompere gli indugi e candidarsi nuovamente alla presidenza del Consiglio. Ci piace di meno perché la nuova discesa in campo ha messo in luce tutta la fragilità dell’uomo e della politica che incarna e ha incarnato. In ansia di ricostruirsi una verginità da vestale sacrificale ha buttato nel tritacarne dei media il suo passato sconfessando pubblicamente igieniste mentali e sciacquette varie. Caso esemplare è quello della ormai mitica Nicole Minetti, ex ballerina di prima fila a Colorado (trasmissione comica di Italia 1) più volte indicata come igienista mentale del Cav finita direttamente al Pirellone tra i banchi del consiglio regionale grazie alla “spintarella” del Presidente del Consiglio. La Minetti è sempre stata difesa. Brava ragazza, brava consigliera, solo chiacchiericcio. Queste le cose che erano state dette in passato. Adesso che il leader è tornato in campo e vuole ricostruire la sua verginità la Minetti è stata messa da parte costretta alle dimissioni. Una scelta che fa discutere, quella del partito perché smentisce mesi e mesi di difese d’ufficio ai limiti del ridicolo. Un nuovo impegno politico che prende le mosse da un voltafaccia di questo genere non è incoraggiante. Le reazioni all’annuncio della nuova discesa in campo sono piuttosto fredde tra gli stessi elettori del centrodestra, circostanza che non fa presagire nulla di positivo per il futuro. Stupisce la mancanza di opportunità. La stessa ricerca di una nuova verginità e, soprattutto, la scelta di continuare a sostenere il Governo Monti, pesano sul gradimento del premier. A rendere ancora meno credibile la seconda discesa in campo del Cavaliere (discesa “low profile”) è la motivazione. Nel 1994 Silvio Berlusconi annunciò il suo impegno politico con l’intento di salvare l’Italia dalle politiche della sinistra post comunista. Nel 2012 Silvio Berlusconi ha annunciato il nuovo impegno con l’intento di salvare un partito, il Popolo della Libertà, e la domanda spontanea è una sola: votereste una persona che si candida con l’intento di salvare un partito senza pensare ai problemi reali dell’economia, del lavoro e del popolo? Per me la risposta è abbastanza chiara.

ROBERTO DELLA ROCCA


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