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martedì 19 giugno 2012

L'EDITORIALE/ Quel voto che non vogliono leggere in modo corretto


ATENE - Sostenere che l'Europa è salva perchè i greci hanno responsabilmente scelto di restare nell'euro è una doppia falsità. Il voto di domenica non era un referendum pro e contro l'euro ma la scelta politica per decidere chi dovesse governare il Paese. Spacciare la vittoria numerica di Nuova Democrazia come l'arrivo del bengodi e della tranquillità economica e sociale è un'altra falsità. Lo dicono i numeri. Nuova Democrazia ottiene il 29,6% dei consensi a fronte del secondo partito fermo al 26,5% di Syriza, la coalizione delle sinistre erroneamente definite radicali. Nuova Democrazia ottiene la maggioranza dei deputati grazie al supporto imprescindibile del Pasok, il partito socialista, la sinistra greca per eccellenza, che negli ultimi 40 anni ha conteso proprio alla destra di ND, il controllo del Governo. Il Pasok è un partito ormai morto, una sorta di Popolo delle Libertà ellenico. Aveva stravinto le elezioni sotto la guida di George Papandreou nel 2009 ottenendo il 43% dei consensi e oltre 170 deputati. Oggi il Pasok è l'ombra di sè stesso con l'11% e meno di 40 seggi in Parlamento. Eppure quel partito fallito sosterrà il Governa della destra di Antonio Samaras che vuole, a tutti i costi, rispettare gli impegni con l'Unione Europea. Non potrebbe fare altrimenti visto che la Merkel, appena arrivata al G20 ha subito messo le cose in chiaro: nessuna revisione al ribasso delle misure di austerity per la Grecia. Il che si traduce in altre lacrime e sangue per il piccolo paese dei Balcani. Ma torniamo proprio ad Atene dove una informazione fasulla ci ha fatto sapere che i greci hanno scelto l'euro e l'Europa. Le forze combinate di Nuova Democrazia e Pasok danno un risultato del 41% mentre le forze anti euro, rappresentate da Syriza (al 26,5%), dalla destra conservatrice (al 7,5%), da Alba Dorata (che rientra in parlamento con il 7% dei voti), dal partito stalinista (5%) sono al 47%. Ovviamente è impensabile che si ritrovino a governare insieme stalinisti e Syriza o neonazisti e conservatori ma è indicativo che la maggior parte dei greci non considera credibile la ricetta dell'austerità proposta da Berlino e avallata dal nuovo Premier in pectore Samaras il quale dovrà riuscire, nel giro di pochissime settimane,  svolgere un lavoro impossibile. Agli inizi di luglio le casse greche saranno vuote e per essere rimpinguate dalla Bce dovrà approvare una serie di riforme micidiali per il popolo e per i poteri forti che hanno governato la Grecia negli ultimi 30 anni e hanno controllato, come burattinai, proprio Pasok e Nuova Democrazia. In pratica i responsabili del disastro dovrebbero risolvere il problema. Non ci riusciranno. I mercati lo sanno e, non a caso, nel lunedì post voto, tutte le borse sono cadute mentre lo spread è risalito a 460. Noi ce ne accorgeremo nel giro di 4 mesi. L'estate sarà calda ma si annuncia un autunno rovente per la Grecia e per l'Europa. 

ROBERTO DELLA ROCCA

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