Periodico di attualità, politica e cultura meridionalista

mercoledì 30 maggio 2012

L'EDITORIALE/ Lasciate il carro armato al bimbo Napolenin

Il bimbo gioca felice col suo carro

ROMA – Non siate crudeli. Togliere a Napolenin la sua paratella militare è come togliere ad un bambino il suo giocattolo preferito. A questo siamo ridotti, a invocare pietà per il compagno Napolenin che, fin dai tempi dell’Ungheria ai carri armati proprio non sa rinunciare. Dopo il doppio terremoto che nel giro di dieci giorni ha sconquassato l’Emilia Romagna da numerosi cittadini più (come Nichi Vendola) e meno illustri, sono cominciati ad arrivare alcuni consigli non richiesti alle istituzioni. Due su tutti quelli più sensati. Il primo riguarda la tranche di rimborsi elettorali che i partiti incasseranno a luglio. Si tratta di 100 milioni di euro che potrebbero essere dirottati a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma. Mica robetta da ridere. La seconda interessa l’ormai imminente marcetta nazional - popolare prevista nella capitale il 2 giugno, giorno in cui si commemora la fondazione di una sgangherata repubblica a cui possiamo attribuire l’unico incontestabile merito di aver posto fine al dominio della ridicola dinastia Carignano. Annullare la parata conviene. Stiamo parlando di “soli” 2-3 milioni di euro che, di questi tempi fanno comodo. La domanda popolare arrivata dal web, che è sempre più mezzo di creazione e veicolo di opinione e consenso (elemento non trascurabile), è rimasta inascoltata, come prevedibile, proprio dalle istituzioni di questa sgangherata repubblica delle banane. I partiti non si sono fatti minimamente sfiorare l’idea di rinunciare al malloppo e il Grande Capo, Giorgio Napolitano per gli amici Napolenin, non è intenzionato a rinunciare alla sfilata in grande stile lungo via dell’Impero. La scenografia è già pronta. I Vigili del Fuoco srotoleranno il maxi rotolone regina tricolorato sul Colosseo per esser ammirato e adorato da tutto il popolo festante. A quel punto, al suono dell’inno di Mameli, partirà la marcia di uomini e carri che, lungo via dell’Impero, sfileranno sotto gli occhi di Napolitano, del Governo e dei diplomatici di tutto il mondo che poi saranno ospiti del Quirinale per il pranzo. Tutto pagato dai contribuenti. Tutto finirà con l’uscita di scena del gran capo sulla sua Lancia Flaminia (modello unico al mondo) scortato dal ministro della Difesa e dagli inutili, retorici e ridondanti corazzieri tirati a lucido. Fanti, cavalli, carri, artiglieria e poi tutti col naso all’insù per il passaggio delle frecce tricolori. Come vivere senza le frecce tricolori? E mentre Roma applaude gli emiliani dormono all’aperto e convivono con la paura così come, da anni, il Sud muore tra l’inedia e l’inerzia della politica politicante sempre più compromessa e corrotta. Napolenin non voleva dimostrarsi insensibile. Saranno celebrazioni sotto tono. Scusi, signor Presidente, che significa sottotono? Non si sa ancora. Attendiamo per scoprirlo e nel frattempo invitiamo alla comprensione. Lasciate a Napolenin il suo giocattolo, che sia felice almeno lui. Il resto del paese resti tra le macerie materiali e, soprattutto, morali a cui è condannato.

ROBERTO DELLA ROCCA

P.S. 
Finalmente è arrivato un chiarimento su cosa si intende per "sottotono". Ci saranno solo i fanti. I cavalli, i carri e gli aerei resteranno nelle stalle, nei depositi e negli hangar. Confermato invece il maxi ricevimento nei Giardini del Quirinale per 2000 persone che si svolgerà nel pomeriggio. Viva l'Ita(g)lia!

1 commento:

  1. Un feuilleton del 2002 (c'era CIAMPI) sulla Festa della Res PUBICA ...
    http://www.vocedimegaride.it/html/Feuilleton/Lacrimedicoccodrillo.htm

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