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martedì 20 marzo 2012

Saviano e il "mezzo imbroglioncello", una grande lezione per il "beato" giornalista



NAPOLI - Quarantasette arresti per associazione camorristica e riciclaggio. Questo il bilancio dell’operazione messa in atto dalla Guardia di Finanza di Napoli su ordine della Direzione distrettuale antimafia. L’azione ha avuto come obiettivo principale il gruppo criminale dei Fabbrocino e quello imprenditoriale dei Ragosta, nota famiglia di imprenditori a capo di un impero che spazia dal settore alimentare alle compravendite immobiliare, dalla gestione alberghiera all’industria del ferro. Oltre a diversi esponenti della famiglia sono finiti in manette ben 16 giudici tributari, otto tra funzionari e impiegati delle Commissioni Tributarie, un commercialista e un noto avvocato napoletano, docente universitario alla Federico II. Grazie a loro, e dietro pagamenti sostanziosi, i Ragosta avevano la copertura necessaria per “coprire” i loro affari davanti alla legge. Fin qui la ricostruzione della Dda che ha diretto le indagini. Oltre agli arresti la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per oltre un miliardo di euro. E fino a qui niente di nuovo, verrebbe da dire a noi che di operazioni di questo genere siamo abituati a sentirne, a leggerne e parlarne. La grande novità sono due righe di una intercettazione, un brevissimo passaggio dove si parla del padre di Roberto Saviano nei termini di un “mezzo imbroglioncello”. Saviano Senior non è indagato e il commento a lui riferito probabilmente è falso, esagerato, inventato. Sicuramente questo è il primo schizzo di fango che colpisce il giornalista. Il “beatificato” giornalista è vulnerabile agli attacchi, come tanti lo sono stati prima di lui (molti proprio dallo stesso Saviano che non si astiene mai dal condannare pubblicamente e mettere all’indice prima dei giudici). Questa è la grande lezione di questa storia. Una lezione che dovrebbe apprendere il grande giornalista. Mai giudicare senza che ci sia la certezza del giudizio. 

PAOLO LUNA

1 commento:

  1. E' comodo pontificare a suon di milioni di euri e ben protetti (anche se dubito che effettivamente ci sia pericolo per avere scritto su cose già notorie).Vi sono invece tanti servi della giustizia ,tanti giornalisti non allineati e tanti Docenti che operano in zone degradate i quali ogni giorno ,in silenzio,lavorano a proprio rischio e pericolo con stipendi irrisori e bloccati da anni per affermare il senso della legalità. Ma questi non hanno nè un padre "imbroglioncello" nè una scorta (a spese dei fessi) nè pontificano (ancora a nostre spese) dagli schermi televisivi! Leo Huober

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