Periodico di attualità, politica e cultura meridionalista

mercoledì 28 marzo 2012

L'EDITORIALE/ La mimosa della Principessa

S.A.R. la Principessa Beatrice di Borbone Due Sicilie (foto rinaldi)


CASERTA – Piccola premessa: il seguente editoriale è una attestazione di fede monarchica e borbonica e sono pregati di astenersi repubblicani, giacobini, savoiardi et similia. Sono da poco passate le 19.00 quando, al Belvedere di San Leucio, un gruppo di sei persone prende congedo da una distinta signora bionda diretta a Napoli. Quella distinta persona è Sua Altezza Reale la Principessa Beatrice di Borbone Due Sicilie, e tra quei sei fortunati patrioti ci sono anche io. La Principessa è reduce da una faticosa marcia forzata di quattro giorni durante i quali ha accompagnato tra Napoli e Caserta, una troupe della televisione francese France2 che sta girando un documentario sui siti Borbonici e sulle bellezze del Sud. Questa faticosa marcia di quattro giorni è stata per noi sei, fortunatissimi, una piacevole passeggiata, un onore e un piacere. Non è il primo contatto con Casa Borbone. Avevo già avuto il grandissimo onore di stringere la mano e scambiare due parole con S.A.R. il Principe Carlo, Duca di Castro (correva l’anno 2010), e pensavo di aver raggiunto il massimo degli onori possibili. Poi qualche mese dopo l’onore di fare da “scorta” alla stessa Principessa Beatrice nel corso di una visita di poche ore a San Leucio. E infine questa intensa quattro giorni. I dettagli della visita sono nella galleria fotografica in un altro post correlato. Le emozioni sono nel cuore. Qualche riflessione si impone e non posso fare a meno di esternarla.
Ciò che colpisce è toccare con mano l’amore (ricambiato) che Casa Borbone Due Sicilie nutre per la propria Patria. Non è una questione politica. E’ una questione affettiva. Un elemento già emerso durante le visite dei Duchi di Castro. L’amarezza che viene dall’analisi delle condizioni del Sud e la ricerca di ogni possibile soluzione concreta ai suoi problemi, è sempre presente in ogni momento della visita di S.A.R. la Principessa Beatrice. Non stupisce solo l’amore di Casa Borbone verso il Sud ma anche le continue, incessanti e spontanee manifestazioni d’affetto dei Popoli delle Due Sicilie verso Casa Reale. Dai funzionari della Reggia di Caserta agli abitanti della Vaccheria, dalle scolaresche in visita ai politici e amministratori locali, tutti, professionisti, impiegati, casalinghe, imprenditori, commercianti e pensionati, tutti vogliono parlare alla Principessa. Tutti vogliono vedere la Principessa. E S.A.R., dimenticandosi della stanchezza concede sorrisi e saluti a tutti, nessuno escluso.
La dimostrazione di questo rapporto di amore tra Casa Borbone e le Due Sicilie è data dalla profonda conoscenza dei problemi del territorio e dalla conoscenza dei momenti importanti. Una data su tutte ha scandito questa visita di Beatrice di Borbone, il 29 marzo, giorno in cui si svolgerà il terzo atto dell’asta pubblica del Real Sito di Carditello, luogo verso cui ogni Napoletano dovrebbe nutrire profondo rispetto, rappresentazione quanto mai viva della cattiva attuale gestione del Sud. Ebbene per S.A.R. il rammarico è uno soltanto, il non poter essere qui il 29, giorno dell’asta per conoscere in presa diretta il risultato della gara. Sapere chi ha comprato e quali saranno i destini di quella che, in un tempo neanche troppo lontano, era una fattoria modello per tutta l’Europa.
E’ stato profondamente significativo quanto ci ha raccontato S.A.R. circa due “cimeli” che conserva nelle stanze della sua casa privata. In un quadro, appeso ad una parete, un ramo di mimosa seccata. Su un tavolo un pezzo di roccia nera. La mimosa del quadro viene da una pianta del Parco di Carditello, omaggio di un simpatico e attento sorvegliante che aveva notato lo stupore di Beatrice di Borbone alla vista dell’albero abbondantemente fiorito durante una visita qualche anno addietro. La roccia è un pezzo della famosa isola Ferdinandea, o Nerita. L’isola, emersa dalle acque del Mediterraneo al largo della costa siciliana, fu al centro di dispute diplomatiche tra Inghilterra e Regno delle Due Sicilie agli inizi degli anni ’30 dell’Ottocento. Dopo qualche mese, come naturale è per un’isola vulcanica come Ferdinandea, il suolo roccioso si è sgretolato sotto la forza delle onde marine e i pezzi di roccia sono tornati sul fondo. Durante una sua visita in Sicilia, guidata da compatrioti efficienti e fidati, si è recata in mare dove sorgeva l’isola e ha ricevuto il dono appena prelevato dal mare.
E l’ultima riflessione irrinunciabile prende spunto dalla vexata quaestio della cittadinanza onoraria di Caserta. Al di là di ogni possibile disputa dinastica bisogna ragionare sul significato delle parole. La cittadinanza onoraria è un “onore” che viene concesso a pochi profondamente benemeriti. La benemerenza si acquista o per un singolo atto di valore, per l’impegno della persona o per le sue opere. Unica condizione che tutto quanto valga per la benemerenza sia strettamente connesso alla città. E’ fuori discussione che l’amministrazione comunale di Caserta abbia commesso uno scivolone nell’avviare la pratica per “premiare” il Principe Don Pedro di Borbone Spagna. Senza nulla togliere a questo esponente della famiglia spagnola dei Borbone, discendente anch’esso dai Sovrani delle Due Sicilie, va detto che Don Pedro con Caserta non c’entra nulla. Non c’entra nulla per motivi di nascita. Non ha compiuto imprese o realizzate opere che esaltino la città di Caserta in qualche modo. A dircela tutta in onestà, non è mai stato né a Napoli né a Caserta. Allora il motivo di questa cittadinanza? Nessuno. Dunque è ipotizzabile, oltre che auspicabile, che in sede di successiva analisi la proposta della giunta sia bocciata. Al suo posto, invece, è fortemente auspicabile che la cittadinanza onoraria sia concessa in maniera rapida e per meriti incontestabili a S.A.R. la Principessa Beatrice di Borbone Due Sicilie, sorella di Carlo Duca di Castro, Capo della Real Casa di Borbone Due Sicilie. La Principessa, solo negli ultimi anni, è stata presente a Caserta nel 2010, chiamata ad inaugurare la restaurata Castelluccia, nel 2011, quando ha portato in visita a Caserta e San Leucio un gruppo numeroso di imprenditori stranieri per mostrare loro le bellezze e le possibilità di sviluppo di Terra di Lavoro (questo sì che significa fare l’ambasciatrice di una città nel mondo!) e in questi quattro giorni appena trascorsi.
Lo storico francese Jean Paul Desprat, accompagnatore di S.A.R. in questo recente tour, al momento del congedo ci ha ringraziati parlando di giorni “mémorable”. Aveva ragione il Professore e sono convinto che altri giorni memorabili verranno.

ROBERTO DELLA ROCCA

P.S.
Per la serie “troppo bello per essere vero” dopo la visita di quattro giorni della Principessa Beatrice di Borbone, Caserta ospiterà (purtroppo) il Re d’Ita(g)lia Giorgio I Napolitano che celebrerà l’aereonautica militare e, nel pomeriggio, effettuerà una visita privata al Museo Campano di Capua. Come ai tempi della nobiltà nera, oggi sarà giorno di lutto. Finestre chiuse e drappi neri. Dopo la luce, il buio.

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