Periodico di attualità, politica e cultura meridionalista

martedì 20 marzo 2012

Il programma per Bitonto: "rivoluzione brigantesca"



BITONTO - “A Bitonto il fallimento della partitocrazia è sotto gli occhi di tutti, ancor più che nel resto d’Italia. Non è sicuramente pensabile che una città che vanta tanta storia e tante bellezze, sia esclusa da ogni tour turistico. Bitonto è in una posizione geografica strategica per la Puglia e con la sua Basilica Pontificia, la cattedrale dei SS Medici, un territorio agricolo al centro delle vie commerciali del nostro oro verde, un’autostrada che quasi l’attraversa, la vicinanza ad un porto turistico come quello di Bari che conduce giornalmente turisti da ogni parte del mondo, un aeroporto a due passi, avrebbe dovuto divenire un centro focale per la Regione. Invece cosa hanno fatto i vari sindaci succedutisi da almeno un ventennio a questa parte?” è quanto osserva il candidato sindaco della Confederazione Duosiciliana, Agostino Abbaticchio. “Gli illuminati improvvisati politici del momento, per risolvere i problemi della città, hanno pensato solo al cemento, costruendo finanche sul costruito. E non certo per affrontare i problemi della casa, degli alloggi per i meno abbienti, o per calmierare il mercato delle locazioni. E’ di questi giorni lo scandalo dell’impresa De Gennaro, guarda caso di origine bitontina, messa in piedi con i soliti metodi delle amicizie politiche, molto spesso trasversali a tutti gli schieramenti. Un’impresa che dà lavoro a tanta gente e che mi auguro, anche per questo, che possa uscire indenne dalle accuse, anche perché l’imprenditoria del territorio di questi tempi è cosa non di poco conto. Non posso che ribadire che occorre – aggiunge Abbaticchio - un’inversione di rotta a 360°, occorre che i bitontini cambino il modo di pensare, o come si dice dalle nostre parti “Cange la cheup”. Solo così se ne verrà fuori”. La Confederazione Duosiciliana, con il suo candidato sindaco Agostino Abbaticchio e i propri candidati al Consiglio Comunale, si presenta a Bitonto esibendo la coccarda rossa dei “Briganti” risorgimentali che difendevano la propria Terra e la propria libertà. “Auspichiamo – conclude Abbaticchio - che i bitontini comprendano e raccolgano il nostro rivoluzionario messaggio: diventino, in senso metaforico, briganti  nella difesa del proprio territorio, dei propri interessi e combattenti dei predatori della vita sociale ed economica del Paese”

c.s.

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