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venerdì 9 dicembre 2011

L'arresto in tv/ La stanchezza di De Raho, il "vate" Saviano e il "Signor nessuno" Pisani

Il Pm Federico Cafiero de Raho e il giornalista Roberto Saviano

NAPOLI - "Poverino" Michele Zagaria se ne va senza gloria, lasciando la sua Casapesenna nelle “mani dei balordi”. E’ una scena da panico quella che La7 ha mandato in onda l’altra sera. Da Mentana c’era Federico Cafiero de Raho e c’era pure Roberto Saviano che a Casal di Principe è andato due volte mentre Casapesenna la conosce solo sulla cartina Michelin. In uno studio televisivo scorrevano le immagini della gente intervistata. Gente comune, gente di Casapesenna. Per loro l’arresto di Zagaria è una tragedia. Tolto il capo “del doman non v’è certezza”. Da intellettuale Saviano parla di vittoria dello Stato. Da magistrato, de Raho, ridimensiona tutta l’operazione, concludendo che è "solo l’apice di uno dei momenti più importanti per la lotta contro la criminalità organizzata". Parole: Il pm di Spartacus si limita ad analizzare i fatti senza andare oltre. L’autore di Gomorra no. Lui, Saviano, continua a parlare come se stesse sul pulpito, come unico detentore del vero. Fa bene a non approfondire con occhio critico e cinico. Meglio evitare di sapere quali e quanti misteri sono nascosti dietro la cattura del super boss. Saviano fa bene il suo monologo, evitando di toccare argomenti spinosi. Mette da parte la “vena investigativa” del giornalista. Fa da spalla al magistrato che non regge più la tensione della giornata. L’arresto eccellente c’è stato. Zagaria è stato tradotto nel carcere di Novara. Tutto è andato secondo copione. Gli agenti hanno esultato, brindato e si sono abbracciati. Ma una nota stonata c’era: Vittorio Pisani


Zagaria arrestato e, in secondo piano a destra, Vittorio Pisani l'ex Capo della Squadra Mobile di Napoli

Un nome che fino a poco tempo fa era sinonimo di garanzia per la lotta intentata dallo Stato contro la criminalità organizzati, ma che oggi è diventato impronunciabile. L’ex capo della polizia di Napoli è improvvisamente un “signor nessuno” per la procura. Dopo l’indagine che lo vede coinvolto è diventato un’ombra nascosta dietro il capo dei capi. Eppure se è vero che le sue capacità investigative hanno contribuito all’arresto, i conti non tornano. E’ strano. Quasi surreale che un uomo dello Stato “cacciato” da Napoli arrivi all’improvviso per porre fine - dopo sedici anni - alla latitanza di Zagaria. Così come sono quasi sorprendenti le coincidenze. Prima la richiesta d’arresto per Nicola Cosentino, poi la cattura della primula rossa e ancora Francesco Schiavone che dopo mesi di silenzio ritorna a parlare. Sarà forse una coincidenza anche la confessione di Anna Carrino a pochi giorni dalla richiesta di custodia cautelare emessa nei confronti del parlamentare? Molti misteri sulla vicenda dell’arresto di Zagaria. Forse qualche ombra di troppo come quella che aleggiava negli occhi stanchi di Pisani. La camorra si combatte con molte incertezze. E questo de Raho lo tace, mentre Saviano continua a fare il vate.

Assunta Ferretta

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